31/03/13

Pastiera napoletana surreale


Per questa Pasqua ho voluto provare a fare una pastiera napoletana. 

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Ah illusa! 
Credevo io, ci fosse una sola ricetta...

Subito mi rendo conto che ogni famiglia napoletana ha la sua ricetta, ovviamente la migliore!
E mi sono ritrovata in una situazione surreale, tra 300 ricette diverse e consigli tra i più disparati.
E mi rendo conto che sarebbe stato uno scontro culturale tra napoletanità  (fantasia e personalità) e altoatesinità (precisione e uniformità).

Per prima cosa ricotta e zucchero vanno mescolati e riposti in frigo tutta la notte (pare che così diventi più delicata e meno "selvatica"... - ???)
Si prepara della frolla e la si mette a riposare in frigo.

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Il grano - ovviamente precotto ed è già tanto che lo abbia trovato - va cotto di nuovo con un po' di latte, zucchero, limone grattugiato e cannella.


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 Solo quando sarà intiepidito, va unita ricotta zuccherata, i tuorli d'uovo (tanti), i canditi (arancio e cedro - zucca impossibile da trovare) e l'acqua di fiori d'arancio e di millefiori [sguardo stravolto di tutti i droghieri della città: "acqua di coooosa???"] .
C'è chi incorpora con gentilezza anche gli albumi montati a neve.


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Si fodera con la frolla il "ruoto" - che ovviamente non ho, ma ho capito essere il vero segreto per la perfetta cottura, data la sua dimensione e forma dei bordi. Si versa il ripieno e si posano le strisce di frolla per la grata.
In forno al livello inferiore, a 150° per 2 ore almeno.

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 Una mia amica mi ha suggerito una scena tratta da "Sabato, domenica e lunedì" per poter capire la donna napoletana in cucina e l'importanza del cibo nella cultura partenopea.
Io di certo non mi azzardo minimamente ad affrontare il ragù alla napoletana!! 

Ne va della salute dei miei nervi!!


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P.S. La frolla l'ho fatta con la farina di farro... hehehe chi glielo dice ora??


foto di Bmdcc
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4 commenti:

Max ha detto...

Bella la ricetta, ancor meglio il racconto.

Elisabetta Tait ha detto...

Ma se la ricetta non c'è?? :D burlone!! ;-) grazie :-)

Anonimo ha detto...

Io qualche anno fa l'avevo iniziata a fare con una certa nonchalance pescando una ricetta a caso, e veniva discreta.
Un anno l'ho portata dai suoceri per il pranzo di Pasqua, Mowgli l'ha guardata tra l'inorridito e l'impanicato e io mi sono detta: Non farò MAI PIU' un dolce per questa gente (l'estate precedente la suocera aveva voluto fare un tiramisù intriso nel martini per dimostrarmi che il mio tiramisù è buono, ma con un goccino -sic!- di liquore è anche meglio). E così è stato! :)

Elisabetta Tait ha detto...

Il tiramisù di Sue Ellen!!!