29/01/12

Pudding di Pandoro e mele






.
E' difficile spiegare cosa sia un pudding, perché i termini usati farebbero passare la voglia a chiunque di assaggiarlo: pasticcio? ammasso un po' molliccio di vari ingredienti? del resto è un dolce tipico della terra di Albione... che dire...

Invece la ricetta di Monica Bianchessi mi ha incuriosito perché cercavo dei modi di riutilizzare gli avanzi di pandoro (o di panettone) che non fossero le solite farciture con creme pasticcera o di mascarpone.
Ho fatto una variazione personale alla ricetta, aggiungendo cannella e uva sultanina alla farcitura di mele.


.

.

Al primo impatto visivo anche i miei assaggiatori ufficiali - ovvero i miei vicini di casa, povere vittime - hanno decretato un "ma siamo sicuri non sia una frittata?"; ma se si supera questa prima diffidenza, questo dolce ha un suo perché. La vicina infatti non è riuscita che a mangiarne una sola forchettata, prima che finisse velocemente nelle fauci del marito.
.

 .

Si consiglia di servirlo ancora caldo, accompagnato da buona musica :-)


foto di Bmdcc
© 2015 Bacio meglio di come cucino Tutti i diritti riservati


20/01/12

C'è un nuovo aiutante in cucina



foto di Bmdcc
© 2015 Bacio meglio di come cucino Tutti i diritti riservati

16/01/12

Donde siempre, Donde Pablo



È capitato mai anche a voi di ritrovarvi in un veglione di San Silvestro, di pomeriggio, e non esattamente il 31 dicembre? No? Allora non siete mai passati da Donde Pablo, a Madrid.



.

Un ristorante dal servizio impeccabile, tranquillo e allegro nello stesso tempo, accogliente, dall'atmosfera mediterranea. Dovevo solo pranzarci con degli amici madrileni... in realtà mi sono ritrovata catapultata in una festa di Non-Capodanno di Carolliana memoria.
C'era tutto: il cenone, i vini, il tavolo dei bambini festanti, cappellini e trombette, lingue di menelik (che in spagnolo ho scoperto si chiamano matasuegra, cioè "ammazzasuocera", probabilmente per la lenta tortura cui l'aggeggio è capace di sottoporti :D - così almeno dicono le mie fonti spagnole... hehehe...). 
Poi ovviamente i 12 chicchi d'uva di rito, lo spumante (la cava) e i 12 rintocchi delle campane.
Perfino due animatori che hanno cercato tra gli ospiti il miglior banditore per la mezzanotte.

Dopo essere quasi soffocata per un acino d'uva - ho tentato di mangiarli al ritmo dei rintocchi, ma ahimé, la boria della principiante è stata punita... - come in tutte le feste di Capodanno arriva quel piccolo down dopo la mezzanotte (erano le 16 però ahaha)... e che fanno gli spagnoli? Tirano fuori la tombola o le carte per il tressette? Giammai... magicamente salta fuori una chitarra... e ho potuto godere in due ore del miglior excursus di musica popolare spagnola. Sono pure stata costretta ad intonare un Bella Ciao davanti a tutti, poiché la compagnia non tollerava che io non potessi cantare con loro a causa della mia evidente ignoranza in materia di folk ispanico... Non posso neanche giustificarmi dicendo che fossi ubriaca, ma un po' tutti abbiamo da nascondere qualcosa avvenuto in un veglione di San Silvestro, no?

Ma parliamo piuttosto del menù:
.
  • Carpaccio di salmone e philadelphia
  • Piquillos rellenos de rabo de toro (siamo pur sempre in Spagna... olè)
  • Chipirones a la plancha
  • Pudin de cabracho
  • Ensalada de ventresca con kikos
  • Bomba de chocolate
  • Tiramisù     



.

.


.


.


.



.

.

Ah... non avete capito il menù? Vedo che siete messi bene come me con lo spagnolo... 
Poco male, fidatevi! 
E ordinate tutto.
Non c'è pericolo di sbagliare o di rimanere delusi.


foto di Donde Pablo
© 2015 Bacio meglio di come cucino Tutti i diritti riservati




























Donde Pablo
Plaza Herradores, 7 (Opera)
28013 Madrid, Spain
+34 915 48 85 8

Restaurante Donde Pablo
Facebook
















06/01/12

Roscón de Reyes, la corona dei Re Magi


Sono stata a Madrid e con gioia scopro la città ancora tutta in fervore per le festività natalizie: sì perché in Spagna sono i Re Magi a portare i doni ai bambini buoni, perciò le strade erano ancora tutto un brulicare di persone alla ricerca del regalo giusto e i negozi presentavano le migliori vetrine dell'anno.





.
Ho perciò capito cosa sia il Roscón de Reyes, di cui avevo sentito parlare, ma che per mia ignoranza non avevo inteso cosa avesse di natalizio: rappresenta la corona dei Re Magi! 

.

Il Roscón de Reyes è un pane dolce a forma di ciambella, decorato con frutta candita, mandorle e zucchero. Può essere tagliato orizzontalmente e farcito con panna montata o creme, a scelta.




All'interno del dolce si cela una fava e una piccola statuina del Bambinello, oppure una sorpresina: chi trova la sorpresina è il Re per un giorno, il fortunato.
Purtroppo invece chi trova la fava è colui che dovrà pagare il Roscón...

Purtroppo sono dovuta rientrare in Italia e non ho potuto assistere alla Cabalgata de los Reyes Magos, la sfilata (veramente spettacolare!) dei Re Magi che si svolge il pomeriggio del 5 gennaio lungo il Paseo de la Castellana, a Madrid.

In onore di questa meravigliosa città ho però deciso di cimentarmi anche io in un Roscón De Reyes, proprio per il 6 gennaio. Il dolce è molto semplice, ma richiede un po' di tempo per la preparazione, poiché sono necessarie 3 lievitazioni dell'impasto.

Per prima cosa è necessario preparare la sera prima un "lievitino", una sorta di pasta madre, da lasciar lievitare tutta la notte, con:

100 gr di farina di forza
100 ml di latte
40 gr di lievito fresco






.

Poi vanno impastati con molta (molta!) pazienza:
170 gr di zucchero
mezzo cucchiaino di cannella
la scorza grattugiata di un'arancia e di un limone
3 uova
100 ml di latte
125 gr di burro ammorbidito
2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio
570 gr di farina di forza
1 pizzico di sale

Si lavora l'impasto per una decina di minuti, fino ad ottenere una palla liscia ed elastica, che va fatta lievitare almeno un'ora sotto un canovaccio pulito, fino a quando il volume non sarà raddoppiato.

L'impasto va di nuovo lavorato a mano e modellato a forma di ciambella, con un buco molto largo, poiché andrà di nuovo fatto lievitare ancora mezz'ora direttamente sulla leccarda, pronto per essere infornato.
Nel frattempo si prepara la parte forse più divertente, ovvero la frutta candita: cedro, arancia, limone, ciliegie... e tutto quello che si riesce a trovare.




.


Dopo l'ultima lievitazione l'impasto va spennellato con un uovo (intero) sbattuto e poi decorato con i canditi. Si ricopre poi la frutta con una "pappa" di zucchero e acqua, che cristallizzerà durante la cottura.





.


 Informare nel forno preriscaldato a 180° per 20-25 minuti.

Et voilà!
Feliz Epifania!




.

Il Roscón de Reyes può essere tagliato orizzontalmente quando si è raffreddato e farcito con panna montata, crema pasticcera o crema al cioccolato.


Purtroppo io non avevo a disposizione né fave - data la stagione - né una sorpresina da nascondere nell'impasto... ma non voglio lasciare nessuno a bocca asciutta proprio il giorno dell'Epifania!
Non si può tradire così una tradizione!

Vi lascio perciò in dono un video di Javier San Román: il tema è sempre la "sorpresina"...
ma forse un po' diversa e inaspettata :-D


 La Gran Mentira, 2007
Javier San Román


foto di Bmdcc
© 2015 Bacio meglio di come cucino Tutti i diritti riservati